Commento personale al gruppo Validation:

Commento personale al gruppo Validation:

Sono una studentessa al primo anno di specializzazione in attivazione e sto svolgendo la mia pratica formativa nel reparto protetto “Il Tiglio”, presso la Casa Anziani Alto Vedeggio. In questo contesto, ho l’opportunità di partecipare come collaboratrice a un gruppo Validation guidato da Rachel, una specialista di questo metodo. Il metodo Validation non impone la realtà a chi vive con la demenza, ma entra in contatto con la loro dimensione emotiva, ascoltando con rispetto e autenticità. Partecipare al gruppo mi ha insegnato che il vero ascolto non ha bisogno di molte parole: basta uno sguardo sincero, una presenza accogliente, un gesto che dice “sei visto, sei importante”. Durante gli incontri del gruppo, ho osservato come alcune persone, solitamente chiuse nel silenzio, riescano ad aprirsi, a lasciar emergere emozioni in apparenza assenti, ricordi che sembravano lontani. A volte è una canzone che accende uno sguardo, altre volte una frase che ricorda un tempo passato. È significatico vedere come, attraverso la Validation, la comunicazione possa ancora avvenire nonostante tutto. Per i residenti, partecipare al gruppo è molto più che un semplice momento occupazionale: è un’occasione per sentirsi parte di qualcosa, riconosciuti nella loro interiorità. È come se, anche solo per un lasso di tempo breve, il dolore, la confusione o la solitudine lasciassero spazio a qualcosa di più caldo e umano; il corpo si ammorbidisce, l’espressione si fa serena, negli occhi compare una nuova luce. Si percepisce un senso di sollievo emotivo, come se il poter esprimere ciò che si prova dentro fosse già una cura. Spesso mi colpisce come, al termine dell’incontro, il clima sia diverso: l’aria si fa più lieve e più rassicurante. Anche chi non ha parlato ha comunque ricevuto. È il potere dell’essere in relazione, del sentirsi parte di qualcosa. Il gruppo Validation offre uno spazio sicuro dove il residente può sentirsi accolto per ciò che è.  Essere parte di questo gruppo, anche solo come collaboratrice, è per me un’esperienza formativa e umana. Mi permette di comprendere il valore dell’ascolto empatico, dell’accoglienza rispettosa e completa, della presenza autentica. Il gruppo Validation non è solo un’attività: è un momento di umanità condivisa, in cui ognuno, con le proprie difficoltà e la propria storia, può sentirsi accolto, riconosciuto e, soprattutto, ancora profondamente vivo.

Lisa Arnaboldi (Studentessa SA)

Supervisione 1°-2°-3°-4° livello: 12 ottobre 2024

Supervisione 1°-2°-3°-4° livello: 12 ottobre 2024

“PARI E DISPARI” dedicato a tutti quelli che curano

Ogni anno si svolge un incontro speciale, l’Intervisione, dove gli Operatori Validation si riuniscono per condividere esperienze e conoscenze. Quest’anno, il 12 ottobre 2024, un gran numero di Operatori ha risposto all’appello, dimostrando quanto questo evento sia atteso e significativo.

L’organizzatrice, la Signora Heidi Bontadelli, merita il nostro più sincero plauso per la sua dedizione. Grazie alla sua visione, l’evento ha potuto ospitare relatori di spicco che hanno reso la giornata ancora più memorabile. Tra questi, erano presenti Fra Michele Ravetta, la Signora Claudia Curia, esperta di Comunicazione Non Violenta, e il Capo Cure della Casa Bianca Maria di Cadro Federico Mazzoleni, fresco “vincitore” del titolo di Eccellenza del Metodo Validation.

Durante la prima metà dell’incontro, queste tre straordinarie figure hanno condiviso il loro sapere, inondando il pubblico di un’energia quasi celestiale, capace di aprire le menti e i cuori. L’aggettivo “celestiale” è perfetto per descrivere l’atmosfera, soprattutto alla luce del toccante discorso di Fra Michele, incentrato sull’importanza dell’amicizia come fondamento di aiuto, condivisione e supporto. Ha sottolineato come la connessione umana possa rivelarsi quella chiave di volta che cerchiamo, portandoci verso il sublime.

La Signora Claudia ha evidenziato l’efficacia di una comunicazione che nasce dal cuore, prima ancora di essere espressa a parole. Parlare “dal cuore” è come possedere una casa, anche piccola, ma con finestre affacciate su un mondo vasto e meraviglioso.

Con queste brevi riflessioni, spero di aver messo in luce alcuni punti salienti dei loro interventi, rendendo omaggio a queste voci, anche se mille scritti non potrebbero mai rendere giustizia alla loro saggezza.

Oggi, però, desidero soffermarmi sul titolo del mio pezzo: “pari e dispari”. Questo incontro ha suscitato in me profonde riflessioni, che meritano di essere condivise.

Pari e dispari simboleggiano i poli opposti di una relazione: nel contesto del dispari, si manifesta un forte contrasto tra una figura dominante e una figura vulnerabile, mentre nel contesto del pari queste peculiarità tendono a dissolversi.

Ma chi dovrebbe intervenire per trasformare una relazione in uno stato di parità?

Chi riconosce di trovarsi in una posizione di vantaggio ha la responsabilità di compiere un passo indietro, permettendo all’altro di ascendere verso una situazione di equilibrio e parità.

Le differenze fra essere umani, si sa, sono innumerevoli: bianchi e neri, donne e uomini, giovani e anziani e mi fermo qui per non citare l’intera lista. In effetti, il mondo è costellato di disparità.

Viviamo in un’epoca in cui spesso la forza e il potere prevalgono, ma se chi è consapevole della propria superiorità cercasse di ristabilire un’armonia relazionale, ciò che ne deriverebbe sarebbe senza dubbio un momento di costruzione, un’opportunità per una felicità autentica e innegabile.

Ho citato specificamente il divario tra adulti e anziani per sottolineare come noi, nel nostro ruolo di curanti, potremmo davvero abbracciare questo pensiero: consapevoli del nostro vantaggio legato al vigore e all’energia, potremmo mettere da parte questa realtà trovando un approccio più empatico e paritario.

Questo desiderio di uguaglianza è intrinsecamente legato a ciò che definiamo gentilezza.

Terminando, tendiamo a rapportarci alla pari quando ci troviamo di fronte a una persona percepita come più debole. Quest’atteggiamento di parità non solo farà sentire l’altro “un grande”, ma consentirà anche a noi di compiere un gesto significativo.  

Annalisa Calisti

Certificato di eccellenza Bianca Maria, Cadro

Certificato di eccellenza Bianca Maria, Cadro

E con oggi, 17 giugno 2024, la Svizzera Italiana si porta a casa una nuova vittoria.

Era già successo con la Casa per Anziani “San Giorgio” di Brissago e, dopo soli sei anni, arriva una bella doppietta.

Senza indugi, “Casa Bianca Maria”, ovvero la Casa per Anziani di Cadro, si aggiudica il Certificato di Eccellenza del Metodo Validation.

Finalmente il mondo delle cure sta imboccando la strada giusta, con l’appoggio sempre più costante delle terapie non farmacologiche.

Immagino queste due strutture come posti in cui tutti gli Operatori riescono a mettere a proprio agio la popolazione anziana presente.

Un posto in cui le persone fragili vengono capite e trattate con grande rispetto ma, soprattutto, con grande valore.

Dovete sapere che Il valore delle persone anziane è ancora presente e, oltretutto, ben grande.

Beati quelli che lo capiscono, poiché proprio a loro è consentito prendere tutti i regali che la persona Anziana offre.

“Casa Bianca Maria” ha sempre avuto, all’interno del suo staff, un gruppo di Operatori Validation, pronti a sostenere i propri Residenti accogliendo i loro bisogni.

Questi bisogni, però, sono gli Anziani a pronunciarli, non noi, che con la nostra immodestia sempre pronta, avanziamo la pretesa di sapere chi abbiamo davanti e che cosa desidera.

Lo staff di Federico Mazzoleni (Capo Cure), guidato da Selam Marquardt (coordinatrice della squadra Validation), agisce in base agli strumenti che il metodo Validation gli ha fornito, colmando quel vuoto di cui l’Anziano patisce a causa di tutte le perdite subite.

Non c’è miglior modo, a mio avviso, per curare tutte quelle ferite che ognuno di noi si porta appresso: quel modo si chiama ascolto empatico. 

Avete mai provato a correggere una persona Anziana disorientata? Io credo di si.

Io credo che chiunque l’abbia fatto, fino a quando non è venuto a conoscenza di quel meraviglioso Metodo che è la Validation.

Rispondendo meglio alla domanda, quando si corregge una persona Anziana disorientata, si ottiene l’esatto opposto di quanto prestabilito, ovvero un mancato risultato rispetto al classico ri-orientamento. Quando una persona è disorientata e ha difficoltà con la memoria, orientarla alla realtà può essere complesso. In questi casi, è importante adottare un approccio empatico e comprensivo, cercando di mantenere un ambiente calmo e rassicurante.

“Casa Bianca Maria”, offre ai suoi Anziani, la possibilità di vivere questa fase, così delicata della vita di ogni essere umano, senza imporre correzioni, senza imporre giudizi, senza imporre comandi. L’Anziano è libero. L’Anziano viene accompagnato, dall’Operatore Validation, nell’ultimo compito da portare a termine: morire in pace.

Mi auguro che questo articolo venga letto da numerose persone alla guida delle Cure.

Non conto le volte in cui ho pensato, e desiderato, che ci fossero delle mini-equipe in ogni struttura destinata agli anziani, e in un periodo di forti cambiamenti in direzione delle terapie non farmacologiche, questo potrebbe essere un’ottima linea di partenza.

“Casa Bianca Maria” è già partita, “Casa Bianca Maria” sta già dirigendosi verso il futuro delle cure cariche di attenzione per l’altro.

A questa Casa, quindi, volgiamo tutto il nostro plauso per quello che ha fatto, perché i pionieri di quello che avverrà, sono sempre doppiamente bravi.

Complimenti!

Speciali e doverosi ringraziamenti vanno alla Direttrice della “Casa Bianca Maria” Sig.ra Luana Capponi e al Sig. Federico Mazzoleni  che hanno reso possibile la realizzazione di un’idea ad altissimo scopo, alla Sig.ra Heidi Bontadelli, Supervisore del progetto e Responsabile dell’associazione VASI-AVO della Svizzera Italiana: senza di lei non ci sarebbe stato alcun disegno capace di influenzare il destino della Validation, ogni linea da lei tracciata, ha contribuito all’evoluzione del mondo Validation della Svizzera italiana.

Articolo scritto

da Annalisa Calisti insegnante del Metodo Validation e segretaria VASI/AVO

da sinistra
Francesco Secomandi: coordinatore Team Validation
Federico Mazzoleni: Capocure casa per anziani “Bianca Maria”
Luana Capponi: Direttrice Casa per anziani “Bianca Maria”
Selam Marquardt: Coordinatrice Team Validation e docente metodo Validation
In piedi da sinistra:
Mihaela Milano, Simona Elena Maroni, Selam Marquardt (docente), Katya Galbusera
In ginocchio:
Carlos Da Silva, Heidi Bontadelli docente e Responsabile VASI/AVO
Nuovi Operatori Validation: giugno 2024

Nuovi Operatori Validation: giugno 2024

Da sinistra in ginocchio: Annalisa Calisti (docente), Esther Rodriguez, Carlos Da Silva, Maroni Simona Elena (1° livello) e Heidi Bontadelli (docente, responsabile VASI/AVO).

In piedi da sinistra: Selam Marqurdt (futura docente), Angela Drammis, Katya Galbusera, Marta Curancho, Mihaela Milano, Isabella Francesca (1° livello) Petra Hilpert Pacati (docente) e Ljiljana Knezevic (1° livello).

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