Supervisione 1°-2°-3°-4° livello: 12 ottobre 2024

“PARI E DISPARI” dedicato a tutti quelli che curano

Ogni anno si svolge un incontro speciale, l’Intervisione, dove gli Operatori Validation si riuniscono per condividere esperienze e conoscenze. Quest’anno, il 12 ottobre 2024, un gran numero di Operatori ha risposto all’appello, dimostrando quanto questo evento sia atteso e significativo.

L’organizzatrice, la Signora Heidi Bontadelli, merita il nostro più sincero plauso per la sua dedizione. Grazie alla sua visione, l’evento ha potuto ospitare relatori di spicco che hanno reso la giornata ancora più memorabile. Tra questi, erano presenti Fra Michele Ravetta, la Signora Claudia Curia, esperta di Comunicazione Non Violenta, e il Capo Cure della Casa Bianca Maria di Cadro Federico Mazzoleni, fresco “vincitore” del titolo di Eccellenza del Metodo Validation.

Durante la prima metà dell’incontro, queste tre straordinarie figure hanno condiviso il loro sapere, inondando il pubblico di un’energia quasi celestiale, capace di aprire le menti e i cuori. L’aggettivo “celestiale” è perfetto per descrivere l’atmosfera, soprattutto alla luce del toccante discorso di Fra Michele, incentrato sull’importanza dell’amicizia come fondamento di aiuto, condivisione e supporto. Ha sottolineato come la connessione umana possa rivelarsi quella chiave di volta che cerchiamo, portandoci verso il sublime.

La Signora Claudia ha evidenziato l’efficacia di una comunicazione che nasce dal cuore, prima ancora di essere espressa a parole. Parlare “dal cuore” è come possedere una casa, anche piccola, ma con finestre affacciate su un mondo vasto e meraviglioso.

Con queste brevi riflessioni, spero di aver messo in luce alcuni punti salienti dei loro interventi, rendendo omaggio a queste voci, anche se mille scritti non potrebbero mai rendere giustizia alla loro saggezza.

Oggi, però, desidero soffermarmi sul titolo del mio pezzo: “pari e dispari”. Questo incontro ha suscitato in me profonde riflessioni, che meritano di essere condivise.

Pari e dispari simboleggiano i poli opposti di una relazione: nel contesto del dispari, si manifesta un forte contrasto tra una figura dominante e una figura vulnerabile, mentre nel contesto del pari queste peculiarità tendono a dissolversi.

Ma chi dovrebbe intervenire per trasformare una relazione in uno stato di parità?

Chi riconosce di trovarsi in una posizione di vantaggio ha la responsabilità di compiere un passo indietro, permettendo all’altro di ascendere verso una situazione di equilibrio e parità.

Le differenze fra essere umani, si sa, sono innumerevoli: bianchi e neri, donne e uomini, giovani e anziani e mi fermo qui per non citare l’intera lista. In effetti, il mondo è costellato di disparità.

Viviamo in un’epoca in cui spesso la forza e il potere prevalgono, ma se chi è consapevole della propria superiorità cercasse di ristabilire un’armonia relazionale, ciò che ne deriverebbe sarebbe senza dubbio un momento di costruzione, un’opportunità per una felicità autentica e innegabile.

Ho citato specificamente il divario tra adulti e anziani per sottolineare come noi, nel nostro ruolo di curanti, potremmo davvero abbracciare questo pensiero: consapevoli del nostro vantaggio legato al vigore e all’energia, potremmo mettere da parte questa realtà trovando un approccio più empatico e paritario.

Questo desiderio di uguaglianza è intrinsecamente legato a ciò che definiamo gentilezza.

Terminando, tendiamo a rapportarci alla pari quando ci troviamo di fronte a una persona percepita come più debole. Quest’atteggiamento di parità non solo farà sentire l’altro “un grande”, ma consentirà anche a noi di compiere un gesto significativo.  

Annalisa Calisti

X